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IL BLOG DELLA NEURO E PSICOMOTRICITA'

Movimento Emozioni e Parola - Un meraviglioso viaggio di conoscenza dello sviluppo psicomotorio del bambino e delle sue potenzialità già presenti fin dalla nascita che attendono solo l'occasione per sbocciare ed evolvere verso la conoscenza e l'apprend

11/6/2021

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Puoi ascoltare questo intervento su Facebook:
Per circa 9 mesi il bambino è parte integrante del sistema biologico della mamma. Solo quando comincia a respirare con i propri polmoni può essere considerato un essere umano indipendente.A soli 10 minuti di vita i sensi del bambino vengono bombardati da un nuovo campo visivo, nuovi suoni, nuove sensazioni; possiede già una mimica inconscia, il bambino non sa neanche di avere un volto ma già riesce a tradurre ciò che vede in azioni analoghe. L' imitazione è una delle migliori strategie di apprendimento che hanno i bambini, grazie all'imitazione i bambini imparano cosa si prova ad essere umani, gli animali si alzano in piedi e camminano a pochi secondi dalla nascita, il neonato sembra totalmente incapace di fare qualsiasi, cosa riesce a malapena a controllare il movimento a strattoni degli arti e anche il cervello del neonato risulta essere il meno organizzato rispetto a qualsiasi altra specie. In realtà questa incapacità è un vantaggio perché le sue potenzialità sono enormi e il cervello crescerà nell'arco di 12 mesi più di ogni altro organo, questo solo grazie alla costruzione di nuove connessioni stimolate dall'esperienza. Lo sviluppo delle facoltá dell'uomo e dei mammiferi non sono inscritte solo nel codice genetico,ma il bambino ha bisogno di numerosi stimoli affinchè le capacità possano sbocciare ma questo accade soprattutto se gli stimoli arrivano in periodi ben precisi.
La primissima esperienza che il bambino fa rispetto alle stimolazioni ambientali è l'esperienza nella propria casa, la casa ospiterà il piccolo bimbo che nella migliore delle situazioni avrà sicuramente la propria cameretta.È fondamentale invece che il bambino viva tutti gli spazi della casa secondo un proprio bisogno, in base alle esigenze legate all'evoluzione del suo sviluppo psicomotorio ed è importante che il bambino senta l'adulto come una persona che partecipa al suo gioco e che non controlli, che non censuri l'azione spontanea che in quanto non sarà mai così pericolosa se vissuta nella possibilità di essere, di muoversi, di agire e di vivere. La casa è il luogo che se è organizzato bene può mettere in atto, immaginare, programmare ed organizzare i giochi senza oggetti spiegati anche nella prima presentazione, è il luogo magico dove le potenzialità del bambino possono essere espresse in tutta la loro autenticità. La potenza dell' azione genitoriale se non censura l'azione del bambino favorisce la regolare evoluzione di quest'ultimo. Quando però il regolare sviluppo del bambino incontra delle barriere allora è possibile che le finestre predisposte all'evoluzione delle competenze innate possano interrompere la loro apertura. L' adulto quindi che si prende cura del bambino può accorgersi che qualcosa non va si preoccupa talmente tanto che fa una richiesta d'aiuto, può accadere che venga portato a fare una visita specialistica dove lo specialista in seguito ad una osservazione e degli esami specifici possa trarre delle conclusioni di tipo valutativo diagnostico, prescrivere la terapia psicomotoria e il bambino possa quindi giungere all'osservazione psicomotoria. La Terapia psicomotoria è una terapia che utilizza principalmente la comunicazione corporea, il linguaggio corporeo fatto di gesti sguardi, movimenti,azioni e non necessariamente utilizzo di materiali ma anche senza di essi. L'osservazione di quello che il bambino esprime spontaneamente aiuta il terapista a conoscere i gesti, gli sguardi e i movimenti del bambino o anche le parole qualora fossero presenti e solo attraverso la nascita di un vero e proprio dialogo il terapista può essere in grado di organizzare un programma terapeutico su misura del bambino.Dopo la prima osservazione e dopo aver fatto un bilancio delle competenze e delle difficoltà che presenta il bambino rispetto all'età cronologica si decide di programmare un percorso con specifici obiettivi a breve e a lungo termine. Si comunica alla famiglia quali sono i dati osservativi e quali sono gli obiettivi che il terapista insieme alla famiglia si propone di raggiungere. Allora se la famiglia si affida realmente e se il terapista riesce a strutturare una comunicazione profonda,una relazione pulita è possibile assistere a degli evidenti cambiamenti: in particolare è possibile osservare una variazione del livello emotivo e delle emozioni espresse dall'inizio, in itinere e al termine del percorso che vanno dalla paura alla gioia. È possibile osservare una variazione della mimica e dei gesti che vanno da una espressività incoerente alla esperienza ad una espressività coerente con l'esperienza vissuta. La partecipazione emotiva dell'esperienza di gioco è reale e la mimica diventa variabile piuttosto che statica ed è possibile anche assistere ad una variazione dell'espressività comunicativa di tipo verbale interazioni verbali e comunicative o l'assenza di produzione verbale che caratterizzavano l'espressività comunicativa iniziale lasciano il posto ad una comunicazione verbale, a quelle che sono richieste maggiormente intenzionali o addirittura all' emergere dell'espressività verbale che consegue invece ad un assenza totale ad inizio trattamento.
Ci vuole coraggio a prendere in carico un bambino, la sua storia e il suo nucleo familiare, ci vuole coraggio ad ascoltare ciò che i messaggi del bambino inviano alle emozioni e alla storia personale del terapista. Ci vuole coraggio a decidere cosa fare, a decidere che impegno prendersi col bambino che hai davanti. Ci vuole coraggio ad essere terapista. Il movimento del bambino richiama emozionalmente il proprio movimento (del terapista) le emozioni del bambino richiamano le proprie emozioni, le parole del bambino o le non parole del bambino richiamano le parole e i pensieri del terapista, la comunicazione tra bambino e terapista deve mettere su e deve organizzare un vero e proprio dialogo, la azione tra il bambino e il terapista sono la costruzione di una storia. L'obiettivo finale di un valido terapista è restituire alla famiglia l'autenticità del loro bambino per sostenere ed aiutare a comprendere e continuare il lavoro di sostegno e spinta all'evoluzione del loro piccolo.
Costi quel che costi.
A presto
​Valeria Traversa

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    Autore

    Valeria Traversa
    Terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva

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    Giugno 2021

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